LOTTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
La violenza di genere analizzata da Salvatore Cosentino nello spettacolo 'Eva non è ancora nata' VIDEO
Ieri, domenica 17 novembre, lo spettacolo teatrale di denuncia contro la violenza di genere al Teatro Sociale. Il Comune di Fasano avvia una settimana di incontri per la Giornata Mondiale contro la violenza di genere
Fasano – Una domenica pomeriggio intensa e densa di significati quella che si è vissuta ieri, domenica 17 novembre, al Teatro Sociale. Il filo conduttore della serata è la prossima Giornata Mondiale contro la violenza di genere, del 25 novembre.
Nel foyer del Teatro Sociale vi era un allestimento artistico curato da Mariateresa Maggi e Maria Semeraro dell'associazione Calliope che hanno coinvolto un gruppo di dieci artisti tra fotografi (Elena Potenza e Sharon Convertino con Krizia Maggi soggetto rappresentato), pittori (Camilla Pistoia, Antonio Patruno per la Comunità Papa Giovanni XXIII, Ylenia Carparelli), grafici (Domenico Mangini) e, infine, il quadro animato a cura di Alessio Maggi con la partecipazione di Sara Fanigliulo e Wiktoria Szczepanska della scuola di danza "Nuovo Choreos" di Laura Valenziano.
L'impatto di questo allestimento è stato molto forte, attraverso la pittura, la fotografia, la grafica e il quadro animato si è potuto scandagliare dal lato introspettivo e psicologico il femminicidio, consentendo una riflessione su gesti, sguardi e linguaggio corporeo che celano coloro che sono vittime di violenza di genere, dalla psicologica sino a quella fisica.
Nonostante le avverse condizioni meteo, numeroso è stato il pubblico accorso per assistere allo spettacolo di Salvatore Cosentino “Eva non è ancora nata”.
Prima dello spettacolo, il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria e l'assessore alla cultura, Cinzia Caroli hanno presentato la pièce, elencando alcuni numeri che riguardano i femminicidi in Italia. Proprio il prossimo 25 novembre si celebrerà la Giornata Mondiale contro la violenza di genere (con un evento, un caffè letterario, organizzato dal CIF presso il Faso Cafè). A sugellare l'importanza della serata anche la presenza della dott.ssa Cetty Grassidonio, responsabile del CAV (Centro Anti Violenza Fasano, Ostuni, Cisternino), gestito dalla Cooperativa “Ferrante Aperti”, che ha sottolineato l'importanza del CAV e del suo costante lavoro nel tutelare le vittime.
Il sipario si è aperto e a colpire lo spettatore è stata una “donna velata”, interpretata da Maria Lanzo, in secondo piano, mentre sulla sinistra vi era un leggio, un tavolo con dei dossier giudiziari e l'artista, sostituto procuratore, il dott. Salvatore Cosentino.
Lo spettacolo è stato un crescendo di riflessioni: dall'analisi legislativa della “donna” e della sua concezione nell'ambito giuridico sino alla cosiddetta legge sul “femminicidio” (decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito nella legge 15 ottobre 2013, n. 119, "Nuove norme per il contrasto della violenza di genere che hanno l'obiettivo di prevenire il femminicidio e proteggere le vittime") che è all'interno di un vasto decreto dai temi più disparati.
Ma cosa si intende per “femminicidio”? Cosentino analizza anche la terminologia, invitando all'utilizzo di parole italiane piuttosto che continue parole di matrice anglosassone. “Per femminicidio – afferma durante lo spettacolo Cosentino – si intende qualsiasi forma di omicidio, preterintenzionale o doloso, comprendendo anche il “raptus” (omicidio preterintenzionale scatenato da un momento di non capacità di intendere e volere), in cui una donna viene uccisa per varie motivazioni”.
Nel corso dello spettacolo la figura della donna viene analizzata sotto l'aspetto giuridico, religioso, mediatico (particolari i riferimenti a “fatti di cronaca” noti per il coinvolgimento di alcuni personaggi politici nazionali) ma soprattutto dal punto di vista umano.
Analizzando la figura della donna si analizza anche l'istituto giuridico del matrimonio, ed è qui che entra in scena la seconda voce dello spettacolo: la “donna velata” interpretata da Maria Lanzo. Attraverso alcuni suoi personaggi si scopre quali sono i pensieri sottesi e reconditi di una donna che subisce violenza e spesso non ha la voce per parlare, gridare aiuto. Spesso, le vittime di femminicidio sono anche dei “testimoni scomodi” per ciò che hanno visto o che potrebbero dire e per questo è più facile farle tacere per sempre.
Uno spettacolo che lascia riflettere sul ruolo nella società della donna, che non deve essere solamente il fulcro del focolaio domestico ma deve essere considerata alla pari dell'uomo: ma forse la nostra società è ancora ben lontana da ciò e, a tutt'oggi, sono ancora molte le mogli, madri, compagne, fidanzate a cui viene negato il diritto principale, vivere.
Salvatore Cosentino non è solamente un sostituto procuratore in servizio presso la Procura di Lecce, è un artista, un abile divulgatore e un pregevole interprete musicale. Uno spettacolo fuori dall'ordinario, in cui un uomo, un magistrato, un uomo di legge, interpreta e scrive un testo teatrale che vuole essere una denuncia verso tutto il sommerso che la violenza di genere ancora nasconde. Una attenta analisi della condizione femminile nella storia, nel diritto e nella società, con numerose citazioni letterarie e musicali.
di Marica Mastrangelo
17/11/2019 alle 22:32:32
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